RESOCONTO DELLE ATTIVITA’ SVOLTE IN COLLABORAZIONE CON L’AMMINISTRAZIONE (2 lug. – 17 dic. 2013).

domenica 28 settembre 2014

Piano Urbanistico Comunale: richesta incontro.



Piano Urbanistico Comunale
LETTERA APERTA
a Fabio Massimo L. Romano e Leucio Antonio Iacobelli
(rispettivamente, sindaco e vice-sindaco p.t.del comune di San Salvatore Telesino)
Dopo l’ultimo incontro pubblico di alcuni mesi fa (con messaggio di posta elettronica del 23 luglio scorso inviata ad alcuni tecnici di San Salvatore Telesino) è stata divulgata una nuova bozza delle norme di attuazione del prossimo P.U.C. (leggi: parte 1, parte 2 e parte 3).
La mail, firmata l’“Amministrazione comunale”, riferiva che successivamente si sarebbe svolto un incontro per valutare le eventuali osservazioni dei tecnici destinatari. Da allora nessun’altra notizia è pervenuta, né l’ufficio comunale competente ha altri documenti o informazioni, né allo stesso ufficio è stato chiesto dall’Amministrazione di esprimere un parere preventivo.
Ebbene, dopo quasi 8 anni di “lavoro” (l’iter è stato avviato con la delibera di Giunta n. 179 del 20.12.2005 e la successiva determinazione n. 69 del 28.03.2006 dell’Area tecnica-manutentiva del Comune di San Salvatore Telesino), il tecnico incaricato della redazione del piano, prof. Ing. Ferruccio Ferrigni, propone ancora una volta la versione “riveduta e corretta” delle Norme vigenti nel comune di Telese Terme che tanti disastri hanno provocato.
In mancanza di tutti gli altri elaborati (regolamento edilizio, disegno di piano, …), è anche difficile fare osservazioni o valutazioni nel merito; tuttavia, come consulta ambientale, essendo rimaste prive di riscontro le precedenti richieste fatte all’assessore all’ambiente, riteniamo indispensabile un confronto con il Sindaco e il Vice Sindaco, su una questione di fondamentale importanza per il futuro del nostro paese.
                                
Da sempre chiediamo che tutte le scelte rilevanti per l’intera cittadinanza siano indirizzate, in modo motivato e documentato, alla tutela dell’interesse pubblico e del bene comune. Abbiamo la convinzione di poter dare un utile contributo anche e soprattutto nella procedura di redazione del PUC, nella quale, peraltro, si misura l’effettiva e concreta volontà di un’Amministrazione di individuare la strada migliore per garantire partecipazione e tutela dell’ambiente (entrambi punti “qualificanti” del programma elettorale prima e di “governo” poi di questa maggioranza), contribuendo alla individuazione e corretta valutazione di tutti gli elementi significativi da tenere in considerazione (andamento demografico, offerta e domanda di nuove abitazioni, individuazione delle risorse, andamento delle attività economiche presenti sul territorio, persistenza di una crisi economica italiana e non solo, necessità di nuovi servizi, …).
Vogliamo che nel nostro paese sia impedita quella devastazione del territorio per soli fini speculativi che si è verificata in altri comuni, anche vicinissimi a noi (e in parte già anche a San Salvatore Telesino), con problemi e storture edilizie e urbanistiche i cui risultati sono e resteranno a lungo sotto i nostri occhi. Le speculazioni edilizie devono essere rese irrealizzabili e dovranno essere introdotti sistemi di regolazione e controllo dell’attività edilizia tali da disincentivare costruzioni a mero scopo di lucro. Vogliamo inoltre che siano tenute in considerazione tutte le novita’ e gli obblighi a livello locale in materia di edilizia sostenibile (risparmio energetico, uso di fonti rinnovabili, risparmio idrico, riuso del patrimonio edilizio con valorizzazione delle abitazione esistenti).
In ogni caso il P.U.C., come abbiamo ripetutamente chiesto, avrebbe dovuto essere redatto solo a valle di un percorso di vera partecipazione, dopo aver fissato insieme ai cittadini, gli obiettivi e le linee di indirizzo del piano.
In mancanza di tale confronto, a nostro avviso le Norme di Attuazione proposte dal Prof. Ferrigni devono essere abbandonate e riscritte completamente (peraltro non sembrano affatto conformi nemmeno al Piano di Coordinamento Territoriale Provinciale), a meno che questa amministrazione non voglia ricadere deliberatamente negli stessi errori già commessi a Telese Terme, con centinaia di alloggi invenduti e altre centinaia in costruzione che avranno lo stesso destino (problema già evidente anche a San Salvatore), solo per soddisfare le “aspettative” di tecnici, imprese e poco lungimiranti proprietari di fondi.


Riteniamo quindi che il Puc di San Salvatore Telesino debba prevedere e consentire solo interventi di trasformazione compatibili con le esigenze di salvaguardia delle risorse naturali, paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e storico-culturali del nostro territorio, regolamentando in modo sostenibile le trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle singole zone del territorio comunale.
In Italia il tasso di crescita demografica è bassissimo (quel poco che c´è è dovuto prevalentemente agli immigrati), eppure il cemento consuma molto più suolo che in tutto il resto d’Europa. Dunque è doveroso difendere il territorio e il paesaggio (come scritto anche nella Costituzione) da speculazioni edilizie che non rispondono a reali richieste di nuovi alloggi e che spesso hanno il solo scopo di riciclare i proventi di attività illecite.
In particolare il P.u.c. dovrebbe indicare precise e rigide regole per la tutela e valorizzazione del paesaggio agrario attraverso la classificazione dei terreni agricoli, vietando l’ulteriore utilizzo di aree agricole ad alta produttività per insediamenti produttivi, fatti salvi gli interventi realizzati dai coltivatori diretti o dagli imprenditori agricoli, e consentendo la costruzione solo di case unifamiliari.
Ciò che maggiormente si contesta oggi, con il “senno di poi”, a Salvatore Pacelli, è di aver consentito, anzi stimolato, la realizzazione, senza alcuna regola né garanzia, di decine di capannoni inutili che hanno deturpato le nostre campagne. All’epoca pochi avevano la consapevolezza necessaria per evidenziare i rischi di quella politica che anzi, ai più, sembrava lungimirante. Oggi, invece, voi non potete ignorare le esperienze negative richiamate e la diversa sensibilità che la cittadinanza esprime rispetto alla gestione del territorio.
Vi chiediamo, quindi, un incontro urgente con la Consulta Ambientale.

martedì 19 agosto 2014

Biodigestore anaerobico alimentato da reflui e matrici vegetali: osservazioni per la Conferenza dei servizi

Trovate a questo link le osservazioni della Consulta, protocollate ed inviate al SUAP di S.Salvatore Telesino, nonchè sottoposte alla Conferenza dei Servizi del 21/08/14, in merito alla proposta di realizzazione di un impianto di biodigestione anaerobica da 100 KWe alimentato da reflui zootecnici ed insilato di mais da localizzarsi in Via Marandoli, 4 - S. Salvatore Telesino.
Nel documento si evidenziano le criticità ed i rischi legati alle emissioni in atmosfera, agli impatti sui terreni e sulle falde, specifici di questo tipo di impianti così come risulta da esperienze riportate nelle varie realtà, italiane ed estere, dove sono stati già realizzati.
Inoltre, benché la normativa nazionale non ponga particolari vincoli né preveda valutazioni preventive di impatto ambientale si sottolinea che, per il principio di precauzione, la proliferazione di questo tipo di tecnologia (relativamente recente), anche per impianti di piccola taglia, è da deprecare in particolare, tra le altre criticità, per la rilevazione di sostanze tossiche (botulino) nel terreno oggetto dello sversamento del digestato (materiale in uscita dall'impianto) in concentrazioni che meritano attenzione, quest'ultime favorite dall'ambiente anaerobico in presenza di insilati di mais così come risulta da varie ricerche e rilevazioni.
A questo scopo, consapevoli del sostanziale vuoto regolamentare volto a favorire questi impianti considerati a nostro avviso, ingiustamente, da fonti rinnovabili, è stato suggerito un elenco di pratiche finalizzate alla mitigazione dei rischi sanitari ed ambientali che si possono materializzare.

mercoledì 19 febbraio 2014