RESOCONTO DELLE ATTIVITA’ SVOLTE IN COLLABORAZIONE CON L’AMMINISTRAZIONE (2 lug. – 17 dic. 2013).

venerdì 23 agosto 2013

Cava ex-Bove, divieto utilizzo impianti: ricorso al TAR respinto

A proposito di Overshoot Day (che ci ricorda che consumiamo risorse più rapidamente di quanto il Pianeta ne rigeneri), giusto per non restare nell'astratto e per calare nella ns realtà locale il concetto di consumo di risorse non rinnovabili (il territorio ricade tra queste)...

Il TAR Campania (sez. IV), con sentenza depositata il 15/07/2013, respinge il ricorso di Calcestruzzo S.Vincenzo Tre s.r.l. (società che svolge "[...]attività industriale di produzione di conglomerato bituminoso e cementizio nell’impianto sito in via Pugliano n. 22 nel Comune di S. Salvatore Telesino[...]") per l'annullamento:
- del decreto dirigenziale n. 31 del 5 maggio 2011 Settore provinciale Genio civile di Benevento
- del decreto dirigenziale n. 52 del 29 giugno 2011 dell’Area generale di coordinamento 5 della regione Campania
- di tutti gli altri annessi e presupposti

Il TAR, respingendo tale ricorso, in sostanza riconferma i due decreti dirigenziali che recavano il divieto di utilizzo dell'impianto di frantumazione inerti sito nel Comune di S. Salvatore Telesino in via Pugliano n. 22 e la revoca dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera per la produzione di calcestruzzo, inerti calcarei e conglomerati bituminosi.

La sentenza cita, come elemento rilevante per la propria decisione, la L.R. 54/85 che stabilisce l' obbligo di ricomposizione ambientale a cui sono soggette le cave dismesse (alla cava in questione "era stata negata l'autorizzazione alla prosecuzione della coltivazione con decreto dirigenziale n.900 del 9 aprile 2001").

La ricomposizione, ai sensi della summenzionata legge, "si concreta" nella "sistemazione idrogeologica", nel "risanamento paesaggistico", nella "restituzione del terreno agli usi produttivi agricoli", in osservanza al principio di mitigazione del danno arrecato con il consumo di territorio dovuto alle attività estrattive ed alla presenza di manufatti ed impianti ad esse asservite e pertinenti.

Come si legge dalla sentenza, la stessa legge stabilisce che "Tali manufatti ed impianti dovranno essere asportati o demoliti dopo la cessazione dell' attività autorizzata, fatta salva la facoltà di una diversa utilizzazione consentita dagli strumenti urbanistici vigenti" (cit. LR 54/85).

La sentenza peraltro fa notare che "nel Comune in questione le costruzioni industriali nelle dette zone (ndr: E1N, E2, E3) sono tollerate solo ed esclusivamente ove siano serventi ad un’attività estrattiva condotta in loco, e non in altri siti (come è quella della ricorrente)".

Quindi: demolizione od asportazione di impianti e manufatti rientranti nel perimetro assegnato all'area di cava, a meno di diversa utilizzazione (diversa dalle lavorazioni connesse alle estrazioni, a maggior ragione se si utilizza materiale non locale), in quanto pertinenze di una cava già dismessa dal 2001, e quindi incompatibili anche con l'obbligatoria ricomposizione ambientale, nonchè in contrasto con le norme urbanistiche vigenti.

Il TAR "Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa".

Questa sentenza segue altri provvedimenti (decreti dirigenziali 49 e 50 del 31-05-2010) che prevedevano, fra l'altro, il ripristino di aree limitrofe alla suddetta cava in cui è stata rilevata attività estrattiva abusiva, in assenza di autorizzazioni, su demanio comunale. 

Il link per scaricare la sentenza:
https://app.box.com/s/wxdq1bat5jkzd9qshxvf

Rifiuti, ATO: Delibera di giunta Regionale n.221 - "Riordino del servizio gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania"

Affidamento servizio rifiuti agli A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale)/S.T.O. (Sistema Territoriale Operativo).

Di seguito il testo integrale della delibera di giunta regionale n.221 pubblicata sul BURC n.44 del 2013 (Disegno di legge "Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania".):
https://app.box.com/s/i7nzb6qgjtwmz4eabe5s

Le decisioni devono essere prese dalla Conferenza di Ambito, costituita dai sindaci dei comuni compresi nell'ambito e presieduta dal sindaco del comune più popoloso.

Riguardo agli STO:
"Le decisioni riguardanti esclusivamente i singoli STO sono adottate dalla Conferenza d'ambito previa acquisizione del parere conforme dell'assemblea ristretta alla quale partecipano unicamente i sindaci dei comuni ricadenti nel rispettivo territorio. Decorsi trenta giorni dalla trasmissione alla Conferenza d'ambito delle relative deliberazioni delle assemblee ristrette, le deliberazioni medesime si intendono adottate."

Il nostro STO all'interno dell'ATO BN:
SISTEMA TERRITORIALE OPERATIVO TITERNO 
AMOROSI, CASTELVENERE, CERRETO SANNITA, CUSANO MUTRI, FAICCHIO, GUARDIA SANFRAMONDI, PIETRAROJA, PONTE, PONTELANDOLFO, PUGLIANELLO, SAN LORENZELLO, SAN LORENZO MAGGIORE, SAN LUPO, SAN SALVATORE TELESINO, TELESE TERME.

Disposizioni transitorie:
"Nella fase transitoria prevista dall'articolo 11 comma 2 ter, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195 [...] e comunque non oltre il trentesimo giorno successivo alla data di insediamento delle conferenze d'ambito di cui all'articolo 15 bis della legge regionale 4 del 2007, le sole attività di raccolta, di spazzamento e di trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata continuano ad essere gestite dai comuni, secondo le modalità e le forme procedimentali previste dal medesimo articolo 11 comma 2 ter."

"È fatto divieto, a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione nel bollettino ufficiale della Regione Campania della deliberazione di Giunta regionale del 5 luglio 2013, n. 221 di approvazione della proposta di legge Riordino del servizio di gestione rifiuti urbani e assimilati in Campania, di indire nuove procedure di affidamento dei servizi e di disporre la proroga o il rinnovo degli affidamenti a quella data in essere."

venerdì 2 agosto 2013

Proposta di collaborazione per il piano rifiuti comunale

In seguito ai vari incontri tenuti prima con il Sindaco ed i consiglieri comunali, poi fra i soli membri della Consulta abbiamo preparato ed approvato una proposta di collaborazione con l'amministrazione ed i dipendenti comunali per la rielaborazione del piano rifiuti sulla base dello studio realizzato un anno fa dalla società Sintesi per conto della precedente amministrazione. Abbiamo delineato un percorso ed una serie di richieste vincolanti per un approccio, a nostro parere efficace e concreto, ad una gestione ambientalmente ed economicamente vantaggiosa.
Per i dettagli riportiamo di seguito, in versione integrale la lettera protocollata (prot. n 7196, 01/08/2013) ed indirizzata all'amministrazione. Siamo in attesa di una risposta.
 
-Francesco Pascale
 
 
Al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente del Comune di San Salvatore Telesino
 
OGGETTO:  Richiesta di collaborazione per la predisposizione di un nuovo sistema di gestione della raccolta differenziata comunale.
Facendo seguito a quanto discusso negli incontri del 2 e del 16 luglio scorso, e come in parte già anticipato nella mail del 17 inviata all’Assessore Vitale, la Consulta per l’Ambiente di San Salvatore Telesino, alla quale la nuova Amministrazione ha chiesto di proseguire le sue attività, ritiene che prima di procedere a una nuova gara d’appalto per l’affidamento a un soggetto esterno del servizio di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti sia necessario definire un piano industriale.
La Consulta ritiene inoltre che, anche per rendere utile ed efficace un investimento economico effettuato dal comune, si debba partire dallo studio, già pagato, redatto dalla società SINTESI su incarico della precedente amministrazione e consegnato alla consulta per un parere dall'ex Assessore Pucino nel luglio del 2012; naturalmente dovranno essere aggiornate con i dati 2012 le informazioni (riferite all’anno 2011) a suo tempo inserite nel piano stesso, in modo da dimensionare correttamente il servizio, e dovranno inoltre essere introdotti alcuni opportuni miglioramenti.
Fermo restando la necessità, a nostro avviso, di una riduzione complessiva alla fonte dei rifiuti conferiti, riteniamo che debbano essere realizzate necessariamente le seguenti azioni:
1                Risolvere prioritariamente, con apposito atto di indirizzo politico, la questione della competenza del Comune di San Salvatore Telesino a gestire direttamente e autonomamente il servizio in relazione ai diversi impegni già assunti in conseguenza dell’adesione alla “Città Telesina”.
2                Incentivare il compostaggio domestico (con un obiettivo di diffusione dello stesso del 50%) deliberando un'adeguata riduzione della tassa per i nuclei familiari che eviteranno il conferimento alla raccolta comunale della frazione organica dei RSU. Considerato che il costo per la raccolta e lo smaltimento di questa frazione, sulla base dei dati riportati nello studio di cui sopra incide almeno per il 50% del totale (3 raccolte a settimana, costo di trasporto e smaltimento elevato, impianti di compostaggio molto distanti, impossibilità di stoccaggio a causa del rischio percolato, necessità di utilizzo di sacchetti compostabili più costosi, …), lo “sconto” a chi fa il compostaggio domestico non può essere inferiore al 20% (dovrebbe essere inserita una specifica indicazione in tal senso nel redigendo regolamento TARES) .
Un contributo potrebbe venire anche dallo specifico finanziamento concesso dalla Regione Campania (delibera di Giunta n. 758 del 29/12/2011), tramite la Provincia di Benevento, per l’acquisto e la concessione gratuita alle famiglie di compostiere domestiche (progetto "LA CITTA' TELESINA FA' LA DIFFERENZA - RIFIUTI + RACCOLTA DIFFERENZIATA", approvato a suo tempo con delibera di G.C. n. 12 del 2013).
Ulteriori meccanismi di incentivi-disincentivi dovrebbero essere introdotti, con apposite ordinanze sindacali, per la riduzione dei prodotti “usa e getta” in plastica, soprattutto nel parco del Grassano, nelle mense scolastiche, nei locali pubblici, in occasione di feste e sagre, …, privilegiando piatti e stoviglie riusabili o almeno compostabili (in cellulosa). La riduzione del consumo di acqua e bibite in bottiglie di plastica è un altro degli obiettivi da raggiungere con opportune azioni di comunicazione e incentivi (soprattutto in occasione di eventi pubblici che si svolgono nel territorio comunale).
Sempre per la riduzione dei costi derivanti dalla raccolta e smaltimento della frazione organica dei rifiuti urbani, ribadiamo infine la proposta che vengano avviate le procedure per la realizzazione di un impianto comunale di compostaggio, magari (almeno inizialmente) dimensionato per trattare volumi di rifiuti organici inferiori alle 500 tonnellate anno (la procedura autorizzativa è molto più semplice e l’impianto è meno costoso) e con l’utilizzo degli EM (batteri che accelerano e migliorano i processi naturali di decomposizione aerobica evitando anche cattivi odori).
Certamente, per ottimizzare in tempi brevi la riduzione dei costi indotta dal compostaggio domestico, questo dovrebbe essere tuttavia esteso al totale delle utenze dislocate nelle case sparse e nelle contrade (che sono il 70% circa del totale) e dovrebbe essere limitata per quanto possibile anche nel centro abitato. Proponiamo quindi anche l’immediata realizzazione di piccole aree o impianti di compostaggio (compostiere collettive), e queste soprattutto nel Parco del Grassano, nelle scuole elementari e nel complesso scuola media - istituto tecnico industriale – casa di riposo per anziani ed eventualmente meccanismi di solidarietà fra utenti (con regole precise e controlli ad hoc).
3               L’isola ecologica, per la quale risulta essere stato già approvato il progetto esecutivo, una volta realizzata, consentirà ulteriori significativi miglioramenti del servizio e riduzione dei costi.
Anche in attesa di avere la disponibilità dell’eco-centro, tuttavia, abbiamo già proposto in precedenti occasioni un calendario di raccolta mensile dei rifiuti riciclabili, in modo da poter raccogliere separatamente porta a porta, senza alcun aggravio di costi, plastica, vetro, carta e cartone e materiali metallici. Ciò consentirebbe al Comune di incassare direttamente, senza riduzioni, le somme corrispondenti ai contributi CONAI, con vantaggio per i cittadini e non per la ditta incaricata della raccolta e/o per l’impianto di conferimento e separazione.
4               Devono essere recuperate le disposizioni dello studio della Società SINTESI sulla raccolta dei farmaci scaduti e delle pile esauste, e andrebbe aggiunto un paragrafo sui rifiuti da ristrutturazioni edilizie.
5                Le campagne di informazione e sensibilizzazione potranno essere svolte direttamente, e con migliore efficacia, dalla stessa Amministrazione comunale, eventualmente con la collaborazione della consulta, comprimendo ulteriormente i costi del servizio e dando particolare importanza alla riduzione alla fonte dei rifiuti (che non è certo un interesse della ditta incaricata della raccolta e/o dello smaltimento dei rifiuti). Soprattutto dovrà essere dedicato molto tempo alla formazione nelle scuole, con esempi, lavori di gruppo e attività pratiche. Sul blog della consulta (c’è il link sulla home-page del sito istituzionale) si possono vedere i precedenti contributi della consulta ambientale, e fra questi l’attività informativa-formativa realizzata nel 2011 per le scuola primaria (che, come già detto, siamo disponibili a riproporre ed estendere alla scuola secondaria di primo grado).
6                Potrebbero essere adeguatamente incoraggiate e incentivate iniziative, anche imprenditoriali, per il recupero dei rifiuti, e per il riuso degli stessi.
Molte di queste azioni sono contenute anche nel Piano Provinciale dei Rifiuti.
Come abbiamo già detto nei recenti incontri con l’Amministrazione, riteniamo che il “piano della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati” commissionato dalla precedente amministrazione, dopo essere stato adeguatamente rettificato e aggiornato, dovrà essere approvato dalla Giunta e poi posto a base del capitolato tecnico per il nuovo affidamento del servizio, possibilmente da aggiudicare all’offerta “economicamente più vantaggiosa”, e che introduca in sede di gara ulteriori miglioramenti rispetto alle specifiche minime imposte dall’amministrazione.
Fermo restando la necessità di adottare prioritariamente, nel senso da noi auspicato, gli atti di indirizzo politico di cui sopra, per poter ora proseguire la nostra collaborazione, come abbiamo già anticipato nel corso degli incontri già effettuati, chiediamo che ci venga fornito quanto di seguito elencato:
- dati aggiornati sui rifiuti raccolti relativi al 2012;
- dettaglio (costi e quantitativi per tipologia) su: Grassano, scuole, mercato, raccolta straordinaria in discariche abusive;
- copia del progetto dell’isola ecologica;
- informazioni sulla procedura per l’acquisto delle compostiere finanziate dal bando della Provincia di BN sulla raccolta differenziata;
- incontro con capo ufficio tecnico (per condivisione studio e revisione capitolato tecnico).
Restiamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento e collaborazione. In particolare ci rendiamo disponibili a costituire un gruppo di lavoro che, d’intesa con l’ufficio competente, possa lavorare alla revisione e all’aggiornamento del piano industriale per la riduzione, per la raccolta differenziata porta a porta e per lo smaltimento dei rifiuti.
Cordiali Saluti,
Pierluigi Santillo